Lettori fissi

martedì 23 novembre 2010

CON LA FARINA MACINATA A PIETRA: IL MIO PANE E UN PIATTO ANTICO


Finalmenteeeeee!!!! Sono riuscita a fare un post dedicato al mio pane. E non solo direi...
Vi presento anche un piatto tipico della campagna fiorentina. Talmente tipico che giuro: ho sbirciato, più per curiosità, sul web per vedere se c'erano delle versioni diverse da quella che mi hanno tramandato mia nonna e mia mamma. E pensate: non ne ho trovata nessuna. Ci sono le farinate di ceci, quella ligure, quella con la farina di mais e il cavolo nero (al più presto posterò anche questa: deliziosa!!!) ma questa qui, che vi presento oggi, no!


Ma andiamo con ordine. Inizio innanzitutto col dirvi che con questa ricettina, la farinata bianca, desidero partecipare alla raccolta dell'amica Meggy e il suo blog Delicious Meggy. la raccolta si intitola Sapore di ricordi. Bella, mi è piaciuta subito!! E infatti proprio questa ricettina mi ricorda i tempi in cui la mia nonna la preparava per cena durante le fredde serate invernali. E mi ricordo pure che non mi piaceva granchè, avrei preferito la pasta. Guarda un pò come cambiano le cose nella vita... Adesso la adoro e quando la preparo e i miei figli sbuffano scontenti, mi viene da sorridere e mi dico fra me: un giorno piacerà anche a voi!!! ^_^


Il mio pane. Eccolo. Sono più di due anni che lo faccio in casa, senza comprarlo in panetteria. E' diventato un rito a cui non saprei rinunciare. La soddisfazione di sentirlo "sfrigolare" appena tolto dal forno, ancora bollente. Il sapore avvolgente quando lo assaporo. La cura nel riporlo e mantenerlo....

Ingredienti:
500 ml acqua tiepida - 420 gr di farina 0 - 280 gr farina di semola di grando duro - 2 cucchiaini di sale - 2 cucchiaini di zucchero - 1 bustina di lievito secco - 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva.

Preparazione:
Quando ho un pò di tempo a disposizione, facendo una fontana sulla spianatoia, impasto il tutto a mano e metto a lievitare la palla avvolta in un canovaccio pulito e coperto poi con una copertina di lana per circa 2h (ma anche quando ci sta di più va bene!!).
Altrimenti, metto tutto nella mdp e imposto il programma impasto+lievitazione.
In ogni caso, appena ho l'impasto pronto, lo rovescio senza impastarlo nuovamente sulla spianatoia.
Divido l'impasto in panetti e li trasferisco sulla teglia.
A questo punto, inforno 10' a 200°. Poi abbasso la temperatura a 160-170° per altri 20'. A questo punto, giro i filoncini su se stessi e faccio cuocere ancora per 20'.
Un suggerimento: la fase più delicata in forno sono i primi minuti. Appena infornato non aprite mai lo sportello. Bastano alcuni minuti, circa 15... il calore forte e uniforme serve a far gonfiare subito l'impasto evitando che l'interno diventi un pò tosto.




La ricetta della farinata è più semplice a farsi che a spiegarsi...
In questo caso, siccome avevo un buon brodo di carne fatto in casa, ho usato quello, ma potete anche procedere così:

Ingredienti:
Acqua - un pizzico di sale - passata di pomodoro - un pezzettino di dado (gusto classico o carne) - farina.

Preparazione:
Mettete a scaldare l'acqua e aggiungendo il sale, il dado e il pomodoro, otterrete un similbrodo. Toglietene un pò e mettetelo in un bicchiere (non sò, circa 2 dita). Aggiungete la farina e stemperatela. Poi versatela a filo nel restante brodo. Attenzione: mettetene poca per volta per valutare la consistenza: la farinata deve essere nè troppo liquida, nè troppo soda. Una specie di marmellata morbida, diciamo. E poi, comunque, dipende dai gusti personali!!
Far bollire per qualche minuto e servire calda, accompagnata da una generosa macinata di parmigiano e un giro di olio buono....
Qui ho aggiunto dell'erba cipollina ma è stata una mia personale aggiunta...

Vi assicuro che è buonissima!!!!




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Questo post è nato soprattutto perchè nel fine settimana scorso, sono stata al mio mulino di fiducia.... Si trova nel Casentino (in provincia di Arezzo),  non troppo lontano dalla casa dei miei genitori. Ci vado ogni tanto a fare scorta della farina macinata a pietra. Si tratta infatti di uno dei pochi mulini con tradizione centenaria in quanto esiste dal 1696.
"Molino Grifoni", gestito dai giovani fratelli Fabrizio e Andrea, che portano avanti questo duro e passionale mestiere. Pensate che l'edificio si trova proprio sopra un corso d'acqua che muove gli ingranaggi e fa girare le pesanti ruote in pietra.

In questo periodo le macine erano tutte in funzione: granturco, grano e castagne.




Alcuni scorci dell'interno:





Il setaccio:





Questi i meccanismi per regolare l'attrito dell'acqua sui meccanismi delle macine. Da quel foro, avvicinandosi, si sente scorrere l'acqua del torrente sotto...



venerdì 19 novembre 2010

OGGI E' IL MIO COMPLEANNO!!!!

Esatto!! E questa è il dolce che ho fatto e che vi lascio al volo... mi aspetta una cenetta con la mia famiglia, i genitori, i suoceri... ma non vi abbandono ed eccola qua:


Intanto, con questa ricetta desidero partecipare alla raccolta di Stella ai fornelli, Nocciolando, partecipate numerosi!!! Scade il 31/01/2011!!


La ricetta è un tiramisù con queste dosi:
500 gr mascarpone - 5 uova - 5 cucchiai di zucchero - un pizzico di sale - biscotti secchi - 2 scatola di pesche sciroppate - nocciole tritate

Prima di tutto, si sbatte bene lo zucchero con i tuorli. Si aggiunge il mascarpone e le chiare montate a neve. Si bagnano i biscotti nel succo delle pesche, e si procede a strati: biscotti, pesche a cubettini, polvere di nocciole, crema. Poi ancora biscotti, pesche, nocciole e crema fino a esaurimento degli ingredienti!

Questa una monodose per farvi vedere l'interno....




Essendo il mio compleanno, vi lascio con qualche scatto d'annata, con me protagonista... precisamente 38 anni fa.... °_°, oh mamma.......!!!



martedì 16 novembre 2010

PASTICCINI SALATI


Questa sfiziosità salata ha una storia lunga... precisamente dal 1998!!!! E' l'anno in cui io e mio marito (all'epoca fidanzato) partecipammo ad un matrimonio di una nostra coppia di amici e al loro banchetto assaggiammo questo pasticcino salato. Oddio, non proprio questo... io ho adeguato gli ingredienti in base alla stagione e alla mia capacità di sfornare qualcosa cercando di individuare gli ingredienti pur non avendo una ricetta a disposizione... Diciamo dunque che ho ripreso l'idea...
Ora voi vi chiederete, perchè hai aspettato tutto questo tempo??? Bene, è presto detto: nel frattempo, me ne sono dimenticata, l'idea riposava tranquilla in qualche angolino del mio cervello e non si è fatta più viva fino a qualche giorno fa.... quando casualmente siamo passati davanti al luogo in cui 12 anni fa ebbe luogo quel matrimonio e quel banchetto di nozze. Ed è stato un lampo: adesso provo davvero a rifarli, mi sono detta!!!
Il posto è meraviglioso. Purtroppo posso offrirvi solo qualche foto dall'esterno, ma merita lo stesso!!

Inoltre, la cosa capita a puntino: cercavo una ricettina meritevole per partecipare alla raccolta di Debora - Diario della mia cucina, Follie di frolla: inizialmente la raccolta scadeva il 31 ottobre ma è stata prorogata al 30 novembre!! Avete poco tempo!!!




Allora, adesso, veniamo alla ricetta:

Ingredienti:
Per la pasta frolla salata: 200 gr farina - 100 gr burro - 1 uovo - 1 pizzico di sale - 1 cucchiaio di semi di papavero
Per la farcitura: 4 fette di prosciutto cotto - 70 gr Philadelphia - latte q.b.
Per la decorazione: broccoletti - olio - sale - pepe - semi di papavero

Preparazione:
Si prepara la frolla salata impastando il tutto velocemente e si fa riposare in frigo per circa 30'.
Nel frattempo si passa al mixer il prosciutto cotto con il Philadelphia aggiungendo poco latte per arrivare ad una consistenza cremosa.
Ho lessato le cimette di broccolo. Attenzione: se avete un micronde, alla potenza 750W, bastano circa 4 o 5' per lessarli perfettamente!!!
Poi si stende la pasta e si ritagliano dei cerchi.
Io ho usato dei pirottini di carta, rivestendoli e riempiendoli di fagioli secchi. Ho infornato per 10' a 170°.
Una volta sfornati e raffreddati, con l'aiuto di un sac-a-poche, ho farcito le barchette di frolla con la mousse.
Ho insaporito i broccolini con sale, pepe e olio e.v. di oliva e ho posto al centro di ogni pasticcino. Infine ho leggermente spolverizzato con i semi di papavero.






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Bene, ve lo avevo promesso: ecco svelato il luogo di cui vi ho parlato prima. Si chiama Badia a Passignano, ed eccone alcuni scorci:







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Ultimamente sta diventando una specie di "rubrica"... ma mi fa piacere segnalare delle iniziative così carine e interessanti dal mondo dei blog di cucina...
Stavolta è il turno del blog Dolce passatempo, l'amica Nicole ha organizzato questo Candy per ringraziare tutte/i coloro frequentano il suo blog....
Avete tempo per iscrivervi fino al 31 dicembre 2010!!



venerdì 12 novembre 2010

LA PAPPA COL POMODORO E LA FESTA A TREQUANDA (SI)


Che ci crediate o no, nonostante sia toscana nata, questa è la prima volta che facevo la pappa col pomodoro... Dunque, la curiosità di saperne di più su questa pietanza era tanta. Beh, è un piatto tipico toscano ma spesso è riportato che precisamente è una ricetta tipica del senese.
Ho trovato varie ricette e nonostante sappi che la "vera" pappa è fatta solo con aglio, basilico, pomodoro e pane, ho voluto provare a fare quest'altra versione. Vi assicuro che è saporitissima!!!

Con questa ricetta voglio partecipare al contest di Pina e Lia - www.provarepergustare.blogspot.com e qui, potete trovare tutte le informazioni. Vi dico solo che avete tempo per partecipare fino al 15 dicembre 2010!!



Ingredienti:
1 cipolla - 1 costa di sedano - 1 carota - 4 spicchi d'aglio - 100 gr di olio di oliva - 600 gr di pomodori ben maturi (io ho usato metà peso di pomodori maturi e metà peso di passato) - sale - pepe - 400 gr di pane raffermo - 1 mazzetto di basilico - 1 peperoncino secco - brodo vegetale.



Preparazione:
Si taglia finemente cipolla, sedano, carota e aglio. Si fanno leggermente soffriggere nell'olio. Si aggingono i pomodori tagliati a cubettini e il passato. Si fa insaporire bene, si sala, si pepa, si aggiunge il peperoncino tritato fine e si fa andare a fuoco lento per circa 20'.
Si aggiunge il pane tagliato a fette e ridotto a pezzetti, si mescola velocemente e si aggiunge il brodo secondo necessità. Rimestando, il composto deve essere bello morbido ma non troppo liquido.
Vi consiglio di aggiungere il brodo poco alla volta e valutare se aggiungerlo dopo.
Far cuocere circa 5'.
L'ideale è versare sopra una "C" di olio. Si può servire calda, fredda e se riscaldata è ancora meglio!!!
Del parmigiano grattugiato sopra non ci sta affatto male....






Come ho già detto, essendo una ricetta che molto probabilmente nasce nella provincia di Siena, ho voluto abbinare questo piatto ad una piccola cittadina che ho visitato recentemente per la prima volta in occasione di una festa  paesana che si è svolta.
Il paese si chiama Trequanda, ed è stata una piacevolissima sorpresa, molto caratteristico, con un paesaggio intorno mozzafiato.
La festa è quanto di più casareccio, pittoresco, tradizionale, l'Italia possa offrire. Tanto per restare in tema della raccolta delle amiche Lia e Pina...
Banchi di artigianato, prelibatezze gastronomiche e tipiche del luogo e la presenza di sbandieratori e tamburini...

Alcuni scorci:





L'olio nuovo:



Artigianato tipico rurale:



Prodotti di stagione:



Prodotti di tutto l'anno:



Altri tratti: 





Ed ecco coloro che ci hanno allietato il pomeriggio:









Abbiamo lasciato Trequanda nel tardo pomeriggio ammirando questo peasaggio che mi è rimasto nel cuore....




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Girovagando sul blog, si notano un sacco di iniziative per il prossimo Natale. Volevo segnalarvene un'altra del blog di Marcella - Le ricette di Minù, la raccolta si chiama Un dolce Natale.
Vi ricordo che scade il 19 dicembre 2010!!


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